EHA 2023 MEETING – Studio GN35-027: Brentuximab vedotin e Nivolumab con Doxorubicina e Dacarbazina nel linfoma di Hodgkin classico in fase avanzata

Takeda.

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

STUDIO GN35-027: combinazione di Brentuximab vedotin e Nivolumab con Doxorubicina e Dacarbazina nel linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato

Studio GN35-027

L’impiego di due agenti attivi e mirati con meccanismi d’azione distinti e complementari per il trattamento di prima linea del linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato, ha portato a promettenti risultati riguardo ad attività, sicurezza e tollerabilità. I risultati di sicurezza aggiornati hanno dimostrato la continua tollerabilità della combinazione di Brentuximab vedotin e Nivolumab con Doxorubicina e Dacarbazina senza che siano stati osservati nuovi segnali di sicurezza. La combinazione di Brentuximab vedotin e Nivolumab con Doxorubicina e Dacarbazina può rappresentare una futura opzione terapeutica di prima linea per i pazienti con linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato.

GN35-027 Trial

The use of two active, targeted agents with distinct and complementary mechanisms of action for the frontline treatment of advanced stage classical Hodgkin lymphoma resulted in promising activity, safety, and tolerability. Updated safety results have demonstrated continued tolerability of the combination of Brentuximab vedotin and Nivolumab with Doxorubicin and Dacarbazine with no new safety signals observed. the combination of Brentuximab vedotin and Nivolumab with Doxorubicin and Dacarbazine may provide a future frontline treatment option for patients with advanced stage classical Hodgkin lymphoma.

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EHA 2023 MEETING – Studio di Fase II: la combinazione di Gilteritinib Azacitidina e Venetoclax nella leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

Astellas

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

STUDIO DI FASE II: la combinazione di Gilteritinib ( Xospata ) Azacitidina e Venetoclax è sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

Studio di fase II

Gilteritinib è un inibitore FLT3. La combinazione di Azacitidina, Venetoclax e Gilteritinib è risultata sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3. La combinazione sembra migliorare i tassi di risposta e la sopravvivenza globale rispetto alle aspettative storiche della leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3 trattata con agente ipometilante più Venetoclax ma senza inibitore FLT3.

Phase II Trial

Gilteritinib is a FLT3 inhibitor. The combination of Azacitidine, Venetoclax and Gilteritinib is safe and effective in patients with FLT3-mutated acute myeloid leukemia ( AML ). The combination appears to improve response rates and overall survival ( OS ) compared to historical expectations of FLT3-mutated acute myeloid leukemi treated with hypomethylating agent plus Venetoclax without a FLT3 inhibitor

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Decision Making in Ematologia mediante consultazione della Letteratura Scientifica: EmatoBase.it

EmatoBase

Su SentiChiParla.it nel 2021, a firma di Luca De Fiore, veniva pubblicato un interessante articolo su:

Restare aggiornati è complicato: ecco cosa il medico deve sapere

“ Certamente, l’aggiornamento può riconoscere due input principali: il primo è la necessità di mantenersi al passo con le nuove evidenze scientifiche, il secondo è più specifico ed è l’aggiornamento basato sul singolo paziente. Nella nostra esperienza, capita quasi quotidianamente che non riusciamo a rispondere sul momento a un quesito clinico o che non sia immediatamente evidente il percorso più giusto per un paziente. In questi casi, preferiamo differire la risposta e dedicarci ad una ricerca in letteratura. Questa è una delle dimensioni più stimolanti dell’aggiornamento, perché è strettamente connessa alla persona di cui ci stiamo occupando. Tantissimi insegnamenti e tanta dell’esperienza che abbiamo raccolto in questi anni deriva da questo tipo di ricerca. Questa è, secondo noi, la dimensione più privilegiata e insieme più connessa all’essere medico, ovvero l’intersezione tra il sapere teorico ( la ricerca delle migliori evidenze ) e la pratica ( il percorso decisionale di cura condiviso ). È nell’ambito di questo specifico contesto che possiamo toccare con mano sia quanto sia importante conoscere l’alfabeto della metodologia e quanto al tempo stesso l’alfabeto rappresenti spesso l’inizio di un percorso ben più farraginoso e complesso all’interno del quale provare ad orientarsi tra incertezza, valori e decisioni. Ecco, l’altra faccia dello scetticismo riguarda anche la piramide aurea delle evidenze perché conoscere una regola e applicarla a esseri umani dotati sia di variabilità biologica sia di valori significa anche sapere quando, perché e come trasgredirla. ” ( Tratto da SentiChiParla.it )

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DECISION MAKING IN EMATOLOGIA – L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI NELL’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI TERAPEUTICHE

Xagena propone all’EMATOLOGO un Sistema Easy & Fast di AGGIORNAMENTO ONLINE ON DEMAND SU SPECIFICI TEMI: EmatoBase.it

L’EMATOLOGO ha sempre meno tempo da dedicare alla lettura delle Riviste scientifiche, Xagena propone i propri DATABASE consultabili come un classico Motore di Ricerca

Aggiornamenti in Ematologia & OncoEmatologia by Xagena

Ciltacabtagene autoleucel, una terapia CAR-T diretta contro BCMA, nei pazienti con mieloma multiplo recidivato / refrattario: studio CARTIFAN-1

CARTIFAN-1 ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Ciltacabtagene autoleucel ( Cilta-cel; Carvykti ), una terapia con cellule CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ), nei p …


 

Valore prognostico della malattia residua con duplicazione interna tandem FLT3 nella leucemia mieloide acuta

L’applicabilità della duplicazione interna in tandem FLT3 ( FLT3-ITD ) per la valutazione della malattia residua misurabile ( MRD ) nella leucemia mieloide acuta ( AML ) in remissione completa ( CR ) …


 

Identità clonali distinte di leucemia linfoblastica acuta a cellule B derivanti dalla terapia con Lenalidomide per il mieloma multiplo

I pazienti con mieloma multiplo ( MM ) trattati con Lenalidomide ( Revlimid ) raramente sviluppano una leucemia linfoblastica acuta a cellule B ( B-ALL ) secondaria. La relazione clonale e biologica …


 

Interventi per ridurre le infezioni nei pazienti con neoplasie ematologiche

L’ipogammaglobulinemia acquisita è comune nella leucemia linfatica cronica ( CLL ), nel linfoma non-Hodgkin ( NHL ) e nel mieloma multiplo ( MM ). Nessuna precedente revisione sistematica ha confron …


 

Le mutazioni U2AF1 ed EZH2 sono associate ad anemia emolitica non-immune nelle sindromi mielodisplastiche

L’emolisi è un fenomeno ben noto ma scarsamente caratterizzato in un sottogruppo di pazienti con sindromi mielodisplastiche ( MDS ). La sua base patobiologica sembra sostenere un’eziologia non-immun …


 

La conservazione del microbioma fecale è associata a una ridotta gravità della malattia del trapianto contro l’ospite

Dopo il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( allo-HCT ), il tratto gastrointestinale ( GI ) è frequentemente affetto da malattia acuta del trapianto contro l’ospite ( aGVHD ), la cui fisio …


 

Radioterapia o trapianto autologo di cellule staminali per linfoma primitivo del sistema nervoso centrale nei pazienti di età pari o inferiore a 60 anni: studio PRECIS

In precedenza sono stati riportati i risultati di uno studio randomizzato di fase II in pazienti con linfoma primitivo del sistema nervoso centrale di nuova diagnosi ( età 18-60 anni ). I pazienti …


 

Alti livelli di plasmacellule tumorali circolanti come segno distintivo della malattia aggressiva nei pazienti idonei al trapianto con mieloma multiplo di nuova diagnosi

Alti livelli di plasmacellule tumorali circolanti ( CTC-high ) nei pazienti con mieloma multiplo sono un marcatore di malattia aggressiva. È stato confermato l’impatto prognostico, ed è stato identi …


 

Tisagenlecleucel di seconda linea o terapia standard nel linfoma aggressivo a cellule B

Gli esiti dei pazienti sono sfavorevoli per i linfomi non-Hodgkin aggressivi a cellule B che non rispondono o progrediscono entro 12 mesi dalla terapia di prima linea. Tisagenlecleucel ( Kymriah ) è u …


 

Follow-up a lungo termine della combinazione di cellule CAR-T anti-BCMA e cellule CAR-T anti-CD19 nel mieloma multiplo recidivante o refrattario

Una combinazione di linfociti T con recettore chimerico dell’antigene ( CAR-T ) anti-antigene di maturazione dei linfociti B ( BCMA ) e anti-CD19 ha indotto alti tassi di risposta nei pazienti con mie …


 

Prevalenza di gammopatie monoclonali ed esiti clinici in una popolazione ad alto rischio sottoposta a screening mediante spettrometria di massa

Le stime di prevalenza per la gammopatia monoclonale di significato indeterminato ( MGUS ) si basano su popolazioni di studio prevalentemente bianche sottoposte a screening mediante elettroforesi dell …


 

Emorragia nei pazienti con policitemia vera che ricevono Aspirina con un anticoagulante

La policitemia vera è associata a un aumentato rischio di trombosi ed emorragia. L’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ), raccomandata per la tromboprofilassi primaria, è spesso associata ad anticoagula …


 

Trapianto di midollo osseo aploidentico nei pazienti con grave anemia aplastica recidivante o refrattaria

L’anemia aplastica grave recidivata è una malattia da insufficienza midollare con elevata morbilità e mortalità. Viene spesso trattata con trapianto di midollo osseo in occasione di una recidiva dop …


 

Una linfodeplezione ottimale con Fludarabina è associata a esiti migliori dopo la terapia con cellule CAR-T

Le cellule T del recettore chimerico dell’antigene ( CAR ) forniscono un’opzione terapeutica nelle neoplasie ematologiche. Tuttavia, il fallimento del trattamento dopo la risposta iniziale si avvicina …


 

Istiocitosi ALK-positiva: un nuovo spettro clinicopatologico che evidenzia il coinvolgimento neurologico e le risposte all’inibizione di ALK

L’istiocitosi ALK-positiva è un raro sottotipo di neoplasia istiocitica descritta per la prima volta nel 2008 in 3 bambini con malattia multisistemica che coinvolgeva il fegato e il sistema ematopoiet …

 

Update in Ematologia: Magrolimab associato ad Azacitidina nelle sindromi mielodisplastiche

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Magrolimab un nuovo anticorpo diretto contro CD47 associato ad Azacitidina nelle sindromi mielodisplastiche

Magrolimab è un anticorpo monoclonale che blocca il cluster di differenziazione 47 ( CD47 ), un segnale “non mangiarmi” sovraespresso sulle cellule tumorali. Il blocco di CD47 da parte di Magrolimab promuove la fagocitosi mediata dai macrofagi delle cellule tumorali ed è sinergico con l’Azacitidina, che aumenta l’espressione dei segnali “mangiami”.

Sono stati riportati i dati finali di fase Ib nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ( MDS ) naive-al-trattamento e ad alto rischio, trattate con Magrolimab e Azacitidina

KEY POINTS

  • Magrolimab + Azacitidina è risultato ben tollerato con promettente efficacia nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio non-trattata, compresi quelli con mutazioni TP53.

  • È in corso uno studio di fase III su Magrolimab + Azacitidina versus Placebo + Azacitidina [ Studio ENHANCE ]

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MAGGIORI INFORMAZIONI SULLO STDIO DI FASE II SU: WWW.EMATOBASE.IT , digitando alcune parole chiave , es Sindromi mielodiplastiche, oppure Magrolimab, oppure Azacitidina

LINK: https://lnkd.in/dSCgv443

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EHA 2023 MEETING – Studio ALLIANCE A041703: Inotuzumab Ozogamicin e Blinatumomab nella leucemia linfoblastica acuta di linea B, Philadelphia-negativo, CD22-positivo, di nuova diagnosi

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REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

STUDIO ALLIANCE A041703: induzione con Inotuzumab Ozogamicin ( Besponsa ) e consolidamento con Blinatumomab ( Blincyto ) nella leucemia linfoblastica acuta di linea B, Philadelphia-negativo, CD22-positivo, di nuova diagnosi

 

Studio Alliance A041703

Nella leucemia linfoblastica acuta di linea B, Philadelphia-negativo, CD22-positivo, di nuova diagnosi l’induzione con Inotuzumab Ozogamicin e il consolidamento con Blinatumomab rappresenta una terapia altamente attiva e tollerabile con remissioni durevoli nella maggior parte dei pazienti. Inotuzumab Ozogamicin è un coniugato anticorpo-farmaco anti-CD22, mentre Blinatumomab è un BiTE ( Bispecific T-cell Engager ) che si lega in maniera specifica al CD19 espresso sulla superficie delle cellule della linea B e al CD3 espresso sulla superficie delle cellule T. L’anticorpo bispecifico attiva le cellule T endogene mettendo in connessione il CD3 nel complesso recettoriale per i linfociti T con il CD19 espresso dalle cellule B benigne e maligne

Alliance A041703 Trial

Inotuzumab Ozogamicin induction then Blinatumomab consolidation is highly active, tolerable therapy for newly-diagnosed, Ph-, CD22+ B-lineage acute lymphoblastic leukemia ( ALL ) with durable remissions in the majority of patients. Inotuzumab ozogamicin is an anti-CD22 antibody-drug conjugate and Blinatumomab an anti-CD19/CD3 T-cell engager ( BiTE ).

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EHA 2023 Meeting- Studio CAPITAL: Capivasertib nel linfoma follicolare recidivato / refrattario pesantemente pretrattato

AstraZeneca

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

STUDIO CAPITAL: Capivasertib, un inibitore pan-AKT, nel linfoma follicolare recidivato / refrattario pesantemente pretrattato

 

Studio CAPITAL

Capivasertib, un inibitore pan-AKT, ha dimostrato un’attività in monoterapia e un profilo di sicurezza gestibile nei pazienti con linfoma follicolare recidivato / refrattario pesantemente pretrattati. In particolare, non sono stati osservati eventi immuno-mediati e decessi correlati al trattamento. Capivasertib ha il potenziale per essere un’opzione terapeutica alternativa per i pazienti con linfoma non-Hodgkin recidivato / refrattario, con un profilo di sicurezza non-sovrapponibile a quello degli inibitori PI3K attualmente disponibili.

CAPITAL Trial

Capivasertib has demonstrated single-agent activity and a manageable safety profile in pts with heavily pretreated relapsed / refractory ( R/R ) follicular lymphoma. Notably, no immune-mediated events and no treatment-related deaths were observed. Capivasertib has the potential to be an alternative therapeutic option for patients with R/R B-Non-Hodgkin’s lymphoma, with a non-overlapping safety profile compared to currently available PI3K inhibitors.

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EHA23 PODCAST – Studio MM-014: combinazione Pomalidomide, Daratumumab e Desametasone a basso dosaggio nel mieloma multiplo recidivato o refrattario

BMS

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

STUDIO MM-014: la combinazione Pomalidomide ( Imnovid ), Daratumumab ( Darzalex ) e Desametasone a basso dosaggio nel mieloma multiplo recidivato o refrattario dopo trattamento con Lenalidomide

 

Studio MM-014

Con un follow-up a lungo termine, i pazienti con mieloma multiplo recidivato / refrattario trattato con il regime DPd ( Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone ) ha dimostrato una sopravvivenza globale favorevole. Il profilo di sicurezza del regime DPd è risultato simile agli studi precedenti senza che venissero identificati nuovi segnali di sicurezza. Questi dati hanno indicato che il regime Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone è vantaggioso per le persone con mieloma multiplo recidivato / remittente che hanno esaurito i benefici della Lenalidomide nella precedente linea di trattamento.

MM-014 Trial

With long-term follow-up, patients with relapsed or refractory multiple myeloma treated with DPd ( Daratumumab, Pomalidomide and low-dose Dexamethasone ) have demonstrated favorable overall survival. The safety profile of DPd was similar to previous reports with no new safety signals identified. These data suggest that DPd is beneficial for patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have exhausted benefits of Lenalidomide in earlier line of treatment.

 

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Terapia CAR-T: chiesta l’approvazione di Carvykti per il trattamento precoce di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario negli USA

Janssen Oncology

La domanda all’Agenzia regolatoria USA, FDA, è supportata dai dati dello studio di fase 3 CARTITUDE-4, che ha mostrato un miglioramento significativo dell’endpoint primario della sopravvivenza libera da progressione

CARTITUDE-4 è il primo studio randomizzato di fase 3 che ha indagato l’efficacia di una terapia cellulare già dopo la prima recidiva nel mieloma multiplo

Janssen ha presentato una domanda di licenza biologica supplementare ( sBLA ) alla Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) per ottenere l’approvazione di una nuova indicazione per Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel; Cilta-cel ) per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario che hanno ricevuto almeno una precedente linea di terapia comprendente un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e sono refrattari a Lenalidomide.

L’applicazione è supportata dai dati dello studio CARTITUDE-4, il primo studio randomizzato di fase 3 che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Carvykti rispetto a Pomalidomide, Bortezomib e Desametasone ( PVd ) o Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone ( DPd ) nel trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario a Lenalidomide che hanno ricevuto da una a tre linee precedenti di terapia.

I risultati dello studio CARTITUDE-4 sono stati presentati al Congresso Annuale 2023 dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) a Chicago e al Congresso Ibrido della European Hematology Association ( EHA ) del 2023 a Francoforte.

Nel gennaio 2023, Janssen aveva annunciato che lo studio CARTITUDE-4 aveva raggiunto il suo endpoint primario di significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione alla prima analisi ad interim pre-specificata e, di conseguenza, l’Independent Data Monitoring Committee aveva raccomandato l’apertura dello studio. Gli endpoint secondari erano la sicurezza, la sopravvivenza globale, il tasso negativo di malattia minima residua e il tasso di risposta globale.

Informazioni su Carvykti

Carvykti ha ricevuto l’approvazione della FDA degli Stati Uniti nel febbraio 2022 per il trattamento degli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario dopo 4 o più linee di terapia precedenti, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38.

Nel maggio 2022, l’EMA ( Commisione Europea ) ha concesso a Carvykti l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il trattamento degli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario che avevano ricevuto almeno 3 terapie precedenti, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, con dimostrazione di progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Carvykti è un’immunoterapia con cellule T autologhe geneticamente modificate diretta contro BCMA, che comporta la riprogrammazione delle cellule T di un paziente con un recettore dell’antigene chimerico ( CAR ) che codifica il transgene che dirige le cellule T CAR-positive per eliminare le cellule che esprimono BCMA. Il BCMA è espresso principalmente sulla superficie delle cellule della linea B del mieloma multiplo maligno, nonché sulle cellule B e sulle plasmacellule allo stadio avanzato. La proteina Carvykti CAR presenta due singoli domini mirati a BCMA progettati per conferire un’elevata avidità contro il BCMA umano. Dopo il legame con le cellule che esprimono BCMA, il CAR promuove l’attivazione, l’espansione delle cellule T con eliminazione delle cellule bersaglio.

 

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